Lo statalismo pervasivo a cui conduce la logica egualitaria finisce per distruggere l’economia nel suo insieme, con il risultato di compromettere ogni possibilità di un’esistenza dignitosa proprio ai ceti più deboli
La grave crisi che si è abbattuta sulla Grecia e sull’intera Europa sta riattualizzando l’esigenza di riformare con decisione la finanza pubblica, riportando l’attenzione sul bisogno di procedere a vigorosi tagli della spesa pubblica e della tassazione. In questo Occasional Paper, Victoria Curzon-Price (Professore di economia all’Università di Ginevra) prende di petto alcuni miti della cultura economico-politica del Novecento, a partire dalla progressività.
Lo statalismo pervasivo a cui conduce la logica egualitaria, figlia di una ridistribuzione “forte”, si preoccupa di livellare le differenze intervenendo in ogni ambito con il pretesto che ciò è necessario per assicurare a tutti eguali opportunità (ben distinta è invece la ridistribuzione “debole”, volta ad aiutare i bisognosi). La redistribuzione “forte” finisce per distruggere l’economia nel suo insieme, con il risultato di compromettere ogni possibilità di un’esistenza dignitosa proprio ai ceti più deboli.