Come valutare la dimensione spaziale della transizione alle fonti energetiche rinnovabili? Smil dimostra che le fonti rinnovabili, a parità di energia prodotta, implicano un impiego di terreno molto più vasto rispetto alle fonti convenzionali.
Vaclav Smil (Professore all’Università del Manitoba) ritiene che per capire le transizioni energetiche, e in particolare la possibilità di una transizione dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, occorre fare ricorso al concetto di “densità di potenza”, che aiuta a cogliere la dimensione spaziale dei sistemi energetici.
Nell’acceso dibattito internazionale è da tenere in mente che le fonti rinnovabili, a parità di energia prodotta, implicano un impiego di terreno molto più vasto rispetto alle fonti convenzionali. Infatti, le nuove infrastrutture energetiche andrebbero a coprire aree dalle dieci alle mille volte più vaste delle infrastrutture che vengono oggi destinate all’estrazione e alla combustione di combustibili fossili per generare elettricità. Una svolta simile non potrebbe che presentare enormi ostacoli di natura normativa (valutazione di impatto ambientale delle aree interessate, diritto di passo per le reti di trasmissione e tutti gli inevitabili ricorsi legali che ciò causerebbe), tecnica e logistica.