Lo studio tenta un censimento delle proprietà in mani pubbliche, e avanza una stima del possibile gettito della loro cessione, distinguendo tra i beni che possono essere alienati rapidamente e quelli che richiedono interventi quali riforme normative o regolatorie, riorganizzazione aziendale o altre operazioni di valorizzazione.
Le imprese privatizzate diventano più efficienti, più moderne nelle strutture di governo societario, innescando un meccanismo che tende inoltre a favorire lo sviluppo dei mercati finanziari. Per quel che riguarda l’aspetto di finanza pubblica, la cessione degli attivi patrimoniali in mani pubbliche potrebbe fornire risorse importanti per l’abbattimento del debito pubblico, contribuendo al rilancio dell’economia. Stime molto conservative individuano un potenziale gettito di circa 200 miliardi di euro, associato a un risparmio conseguibile in termini di minore spesa per interessi nell’ordine dei 6-10 miliardi.