Questo Position Paper sottolinea l'esigenza di garantire alle imprese un ambiente normativo stabile e attento alla comparazione dei costi e dei benefici (ambientali ed economici) della regolamentazione.
In un forum promosso dalla rivista Formiche e dall’Istituto Bruno Leoni si è discusso della necessità di individuare un percorso il più largamente condiviso che possa approdare a ragionevoli e necessarie modifiche al testo voluto dal ministro Pecoraro Scanio.
Secondo l’ Istituto Bruno Leoni, il quadro generale che emerge dallo schema di decreto è infatti motivo di grande preoccupazione, soprattutto per quanto riguarda rifiuti e bonifiche. Si fa un passo indietro lungo quindici anni e si torna ad una situazione di totale confusione ed incertezza giuridica. Regole inapplicabili, restrittive rispetto alla normativa comunitaria e talvolta in contrasto con le sentenze della Corte europea di giustizia. Tutto a costi inaccettabili. Si penalizza l’industria italiana e si colpisce la sua capacità competitiva nei confronti dei concorrenti europei.
Il decreto pone in essere una complicazione dei passaggi burocratici, con scarso o nessun riguardo alla capacità effettiva del quadro legislativo di prevenire, disincentivare o sanzionare tali problemi. Questo approccio induce a trattare le imprese come inquinatori fino a prova contraria.