Il decreto Bersani / Visco sulle liberalizzazioni e la lotta all’evasione e all’elusione fiscale contiene alcuni buoni provvedimenti e altri criticabili.
Il Decreto Legge 223 del 4 luglio 2006 recante “Misure urgenti per lo sviluppo, la crescita e la promozione della concorrenza e della competitività, per la tutela dei consumatori e per la liberalizzazione di settori produttivi” rappresenta un primo passo organico verso una rimozione dei lacci e lacciuoli che ingabbiano l’economia italiana, puntando a inoculare elementi di mercato in settori finora chiusi, protetti, o schermati dalla competizione. Se bisogna esprimere una valutazione complessiva del Decreto, almeno nella sua forma originale, essa è positiva in quanto, per la prima volta, si affronta il tema delle liberalizzazioni non già come misure mirate, ma come principio da coniugare secondo le necessità dei vari settori.
Continua a permanere però una certa filosofia di fondo che affiora in diversi articoli: l’idea, cioè, che la competizione non sia un processo naturale, ma un meccanismo di natura ingegneristica che può essere attivato dal governo.