Sette ragioni economiche per preferire i regali di Natale ai contanti

La teoria di Waldfogel è una di quelle costruzioni che ‘giustamente dànno all’economia una pessima nomea’


4 Febbraio 2016

Argomenti / Teoria e scienze sociali

Massimiliano Trovato

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Lo scambio dei doni a Natale non è una pratica economicamente efficiente, come più volte dimostrato in particolare dagli studi di Joel Waldfogel. Eppure, la tradizione dei regali prosegue, con la soddisfazione e per la gioia di tutti. E questo perché lo scambio di doni non è un programma di redistribuzione dei soldi, ma un uso che arricchisce le persone e i loro legami affettivi al di là della perdita secca di valore monetario.
La teoria della perdita secca presuppone che tutta l’utilità si possa tradurre in valori monetari: così non è e, se includiamo nell’analisi degli scambi natalizi i benefici non monetari, appare evidente che il postulato dell’inefficienza dei regali è figlio di un’interpretazione restrittiva e fuorviante dell’agire economico. La teoria di Waldfogel è una di quelle costruzioni che ‘giustamente dànno all’economia una pessima nomea’, secondo il giudizio del premio Nobel Angus Deaton.

Sette ragioni economiche per preferire i regali di Natale ai contanti

Regali & Sorrisi arricchiscono la nostra vita, in barba al homo oeconomicus https://www.youtube.com/watch?v=4f4Ve-fuuZQ condividi con questo commento
Non è possibile ingabbiare totalmente l’utilità in valori monetari condividi con questo commento
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