Il tetto massimo alle commissioni interbancarie sui pagamenti elettronici ha avuto effetti negativi negli USA. Sarà così anche in Europa?
8 Ottobre 2014
Argomenti / Diritto e Regolamentazione
Julian Morris
Todd J. Zywicki
Geoffrey A. Manne
Tra le iniziative legislative europee, è all’esame del Consiglio una proposta di regolamento per porre un tetto massimo alle commissioni interbancarie sui pagamenti elettronici. Un’analisi degli effetti di una misura simile già adottata negli Stati Uniti, mostra come essi siano ben lontani, se non opposti rispetto alle intenzioni del legislatore.
Le scienze sociali non dispongono di metodi sperimentali rigorosi, ma la storia e la comparazione internazionale possono fornire utili indicazioni sull’impatto di una determinata misura di policy. Il regolamento attualmente in discussione in Europa presuppone che i benefici derivanti dalla riduzione delle commissioni interbancarie si propaghino dalle banche agli esercenti e da questi ai consumatori, attraverso una riduzione generalizzata dei prezzi di vendita; ipotizza, inoltre, che ciò avvenga senza ripercussioni per i consumatori sull’altro versante del mercato – cioè, senza che le banche emittenti reagiscano in alcun modo al mutato scenario. L’analisi del caso americano, qui proposta, è utile a verificare la distanza tra gli obiettivi attesi e quelli verosimili.