Il mercato europeo delle emissioni di CO2 non funziona e non può funzionare. Per ridurre le emissioni senza impedire il funzionamento del mercato, lo strumento più appropriato è quello della carbon tax
L’Emissions Trading Scheme, nei suoi primi anni di vita (2005-2011), non appare essere stato in grado di indirizzare gli investimenti verso le tecnologie meno inquinanti, principalmente a causa dell’impossibilità di trasmettere un segnale di prezzo stabile nel tempo. In più esso ha creato costi burocratici e complessità politiche di cui l’Europa fatica a liberarsi. Al contrario, l’introduzione di una carbon tax avrebbe consentito di raggiungere risultati migliori, grazie al cambiamento del mix di combustibili che avrebbe generato.
La carbon tax ha il vantaggio di cancellare gli effetti distorsivi dell’ETS, tuttavia, per essere veramente efficace, dovrebbe essere anche uno strumento di semplificazione, non andando ad aggiungersi agli strumenti attualmente impiegati nell’ambito delle politiche climatiche, ma sostituendo tutto ciò che va dall’ETS ai sussidi alle fonti rinnovabili. Se utilizzata come strumento di riordino del sistema fiscale, una carbon tax può anche avere un effetto pro-crescita.