L'inasprimento delle imposte sul gioco rischia spostare il settore verso il mercato illegale, con conseguenti rischi connessi all’ordine pubblico e minori entrate derivanti dal gettito erariale
Infatti, laddove l’incidenza del fisco è maggiore, la crescita delle vincite è stata inferiore, spingendo i giocatori verso quelle tipologie di gioco dove il fisco è meno pesante (incluso il mercato nero). Tra il 2006 e il 2012 l’introduzione di una molteplicità di giochi a ridotto livello di tassazione ha ottenuto il risultato di ridurre le dimensioni del mercato nero dal 57% nel 2003 all’8% (stimato) nel 2013.
L’esperienza delle accise sul tabacco e delle “tasse sul lusso” conferma che, in questi casi, il rischio che un aumento delle aliquote eroda la base imponibile, come nel gioco, è altissimo. Di conseguenza, le controindicazioni di una revisione al rialzo del prelievo sono enormi e dovrebbero essere prese in seria considerazione.