I motivi, i luoghi comuni, i rischi e le proposte di una tassazione ad hoc dell’economia digitale
14 Giugno 2017
Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Politiche pubbliche
Piercamillo Falasca
Francesco Del Prato
Per le imprese “over-the-top” e per tutte le piattaforme di servizi basati sull’utilizzo della rete, è sempre più popolare tra le forze politiche, gli interessi organizzati e l’opinione pubblica, la richiesta di una “web tax” che, secondo i proponenti, dovrebbe compensare il ridotto carico fiscale sostenuto da queste imprese grazie alla dematerializzazione della loro sede.
In questo paper si ripercorrono i motivi, i luoghi comuni, i rischi e le proposte di una tassazione ad hoc dell’economia digitale, fino all’emendamento Boccia contenuto nella cd. manovrina correttiva. L’emendamento, dagli effetti a prima vista molto limitati, mostra due debolezze di fondo: mantiene l’arbitrarietà dell’Agenzia delle Entrate e ha un approccio pregiudizialmente punitivo verso le multinazionali.
In un settore caratterizzato da un tasso di innovazione tecnologica altissimo e una concorrenza serata ed estremamente fluida, scelte di policy avventate, parziali o adottate in maniera unilaterale da alcuni paesi rischiano di avere conseguenze gravi e durature in termini di influenza nelle scelte d’investimento delle imprese. Un rischio, questo, che non riguarda solo le grandi multinazionali, ma che può avere ricadute a cascata – per i suoi effetti sul mercato – anche sulle imprese più piccole in rapida fase di crescita e sviluppo.