Salta l'assalto alla casa

La versione approvata della direttiva è un freno al fondamentalismo e un aiuto al ceto medio


8 Dicembre 2023

Il Giornale

Carlo Lottieri

Direttore del dipartimento di Teoria politica

Argomenti / Ambiente e Energia Politiche pubbliche

Il progetto «casa green» è il punto d’incontro di alcuni dei peggiori fraintendimenti culturali che segnano la politica del nostro tempo; ed è bene che, alla fine, la montagna abbia partorito il topolino. L’iniziativa era nata con l’obiettivo (tipico del fondamentalismo ambientalista) di combattere l’aumento della temperatura a qualunque prezzo e in qualsiasi modo.

Nel caso specifico si punta a una riduzione della produzione di anidride carbonica, anche obbligando i proprietari a spendere molti soldi per nuovi infissi e cappotti. La classe politica ci vende per dogmi, però, quelle che sono ipotesi. Secondo un recente articolo scientifico di Demetris Koutsoyiannis e altri, ad esempio, non sarebbe la CO2 a causare il riscaldamento, perché la causalità sarebbe inversa.

Come sempre, insomma, le nostre conoscenze sono imperfette e obbligare ognuno di noi a svenarsi non necessariamente produrrà risultati. Oltre a ciò, una simile direttiva poteva venire in mente soltanto a chi non ha il minimo rispetto per la proprietà. E infatti c’è chi teorizza che la proprietà familiare delle abitazioni dovrebbe essere superata, dato che nella società del futuro le case dovrebbero essere di grandi gruppi pubblico-privati, dai quali dovremmo ottenere un (temporaneo) diritto d’uso.

Per i potenti della terra, in effetti, una società di cittadini senza nulla è assai più facile da controllare. In fondo, stava accadendo con le abitazioni quello che è già stato deciso per le automobili: con la messa fuori uso dei motori a scoppio e l’obbligo di passare a quelli elettrici. In sostanza il progressismo verde ha dichiarato guerra ai poveri, dato che la direttiva sulla casa non riguarda quanti hanno lussuose ville di recente costruzione, né chi vive in palazzi del Seicento, ma invece i ceti medi e bassi.

Per giunta, questa vicenda la dice lunga sul decadimento dell’Unione europea. Non solo stavamo per farci molto male senza comunque produrre rilevanti risultati, se nel resto del mondo (dalla Cina all’India) le priorità sono altre. Al tempo stesso una direttiva così concepita ha creato una spaccatura tra il Nord Europa (dove isolare la casa può anche avere un senso) e il Sud Europa, dove le temperature sono meno rigide e investimenti massicci in quella direzione sono irragionevoli. Questo ai tecnocrati di Bruxelles sembrava interessare assai poco, ma per fortuna c’è chi li ha costretti a compiere più di un passo indietro.

da Il Giornale, 8 dicembre 2023

oggi, 20 Settembre 2024, il debito pubblico italiano ammonta a il debito pubblico oggi
0
    0
    Il tuo carrello
    Il tuo carrello è vuotoTorna al negozio
    Istituto Bruno Leoni