Siamo sempre meno liberi, ma così si diventa poveri

Quando si parla di libertà, ciascuno pensa alla propria, non considerando che quella più preziosa è quella degli altri

23 Settembre 2024

QN – Quotidiano Nazionale

Alberto Mingardi

Direttore Generale

Argomenti / Economia e Mercato

La vita è piena di sorprese. Se non lo fosse la libertà servirebbe a ben poco. Quando si parla di libertà, ciascuno tende a pensare alla propria. La libertà di mettersi questo o quel paio di scarpe, di scegliere cosa studiare, di cercare un lavoro che ci piace. La modesta libertà di votare un partito o un altro. In realtà la libertà più preziosa, per ognuno di noi è la libertà degli altri. La libertà dello scienziato che insegue un nuovo vaccino, la libertà del cineasta di realizzare un film, la libertà del ristoratore di aprire un nuovo ristorante all’angolo della strada.

Usando la loro libertà, gli altri ci migliorano la vita. Se lo scienziato non può fare ricerca, se il regista non può farci emozionare, se il cuoco non può farci assaggiare i suoi piatti, siamo tutti più poveri. Non ci sono garanzie di successo. Gli esseri umani sono renitenti a imparare dai propri errori ma riescono ad apprendere da quelli altrui. Per questo quella cosa che chiamiamo “mercato” funziona: perdite e profitti sono gli insegnanti più efficaci. La nostra parte di mondo è diventata più ricca delle altre perché era un po’ più libera: consentiva a più persone di fare esperimenti e facendone di più maggiore era la quota dei successi.

Ora abbiamo preso una strada diversa. Altro che “liberismo”, paleo o neo. Abbiamo ridotto gli spazi della libertà di intraprendere e consegnato metà del reddito nazionale alle burocrazie attraverso la spesa pubblica. Dove è rimasta la libertà di fare esperimenti, come nei settori hi tech, abbiamo continuato a inventare cose nuove. Ma non esiste un Elon Musk della chimica: la regolazione lo ha strangolato nella culla. Per la verità, neppure ci piace che l’Elon Musk che c’è, perché ha il torto di avere reso X uno spazio nel quale tutti possono dire la loro. Ci spaventano persino le opinioni.

Vorremmo che il futuro fosse tracciato, essere liberi sì ma dal dubbio e dall’errore. Purtroppo meno si sbaglia e meno s’impara. Siamo sempre meno liberi e vorremmo esserlo ancor meno. Il che ci renderà più poveri.

oggi, 21 Novembre 2024, il debito pubblico italiano ammonta a il debito pubblico oggi
0
    0
    Il tuo carrello
    Il tuo carrello è vuotoTorna al negozio
    Istituto Bruno Leoni