Lo Stato e i social "alleati" contro la libertà di parola

La prima sentenza sui "Twitter Files" mostra una convergenza d'intenti nel silenziare i dissidenti

7 Luglio 2023

Il Giornale

Carlo Lottieri

Direttore del dipartimento di Teoria politica

Argomenti / Teoria e scienze sociali

La stampa italiana ha quasi del tutto ignorato l’affaire: anche perché la vicenda è assai imbarazzante per l’amministrazione Biden e, ben al di là dei destini politici dell’attuale inquilino della Casa Bianca, per l’intero establishment progressista globale. I cosiddetti «Twitter Files», però, hanno scoperchiato un autentico verminaio, che ha fatto comprendere quali siano i rapporti inconfessabili che connettono talune multinazionali e l’apparato di potere della sinistra, abilissimi nell’agire di concerto e nel chiudere la bocca a chiunque avanzi critiche. Ovviamente, la macchina della propaganda mainstream anche nelle sue diramazioni provinciali, qui in Europa è costantemente all’opera per negare tutto o quanto meno per minimizzare. Adesso, però, iniziano a esserci pronunciamenti da parte dei tribunali e questo cambia lo scenario generale.

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