C’ è un libro che dovete tenere sul comodino. Lì dentro c’è tutto. E se non fosse stato scritto più di trent’anni fa da un signore che si chiama Sergio Ricossa, forse ci vergogneremmo di essere così espliciti.
Si chiama Straborghese ed è stato ripubblicato da quei pazzi dell’Istituto Bruno Leoni. Dicevamo che dentro c’è tutto il pensiero liberale. Sia quello economico, Ricossa è un grande economista, sia quello filosofico. Se esistesse un esame di liberalismo (che orrore il solo pensiero) i 17 capitoli dovrebbero essere mandati giù a memoria. Oggi ne vogliamo utilizzare solo uno, ma vi promettiamo che, a piccole e sapide dosi, ci ritorneremo. Prendiamo il decimo capitolo: «Quel che il borghese deve sapere sugli intellettuali di sinistra?».
Ci fornisce mille spunti: da Gino Paoli che fa il fenomeno con i soldi in Svizzera alle conventicole dei fighetti alla Grinzane. In italia ci sono cinquanta sfumature di rosso nell’essere intellettuali, ma mai una che si discosti dal colore predominante. Fu Umberto Eco a teorizzare riguardo all’elettore tipo di centrodestra: «Che senso ha parlare a questi elettori quando ignorano anche il titolo di molti giornali italiani e non sanno di che tendenza siano, e salendo in treno comperano indifferentemente una rivista di destra o di sinistra purché ci sia un sedere in copertina?».
Leggi il resto su Il Giornale, 1 marzo 2015