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L’analisi di Corbellini e Mingardi ha il merito di svolgere una indagine storica retrospettiva molto accurata e articolata. Nel passato non si conoscevano le cause delle pandemie: ad esempio, quale fosse stata la causa della spagnola lo si capì solo negli anni Trenta del Novecento. I due autori ritengono che nel caso della pandemia da Covid-19, la causa è stata identificata ancora prima che mettesse in crisi i sistemi sanitari a livello planetario. Se da una parte la possibilità di scambiare informazioni in tempo reale è stata un vantaggio per la comunità scientifica, dall’altra ha finito per generare una ansia e un disorientamento collettivi, che hanno finito per influenzare enormemente le politiche pubbliche.
Diversa è stata la modalità di affrontare la pandemia se mettiamo a confronto le scienze medico-sperimentali e quelle medico-sanitarie, che hanno avuto una interazione che non sempre è stata concretamente costruttiva. I modelli matematici e predittivi non hanno sempre trovato riscontro nella realtà quotidiana delle manifestazioni cliniche della malattia, il cui trattamento spesso si è avvalso di approcci empirici, che sono stati sconfessati dal riscontro al letto degli ammalati. In realtà, l’unica innovazione scientifico-tecnologica che abbia dato dei risultati inequivocabili è stato il vaccino e incontrovertibile è stato il merito di coloro che lo hanno messo a punto in tempi così brevi.
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da Il Manifesto, 6 gennaio 2022