Caro Dago, è ovvio che ciascuno di noi occupa le ore della sua giornata al modo che vuole e che anche quando c’è da ragionare sui mali e le tante angosce che affliggono il nostro Paese lo fa al modo che vuole. In tema di migranti – una questione che sembra stia in cima al sentire nazionale – c’è chi twitta parole di fuoco contro Claudio Baglioni, il quale aveva osato dire che 40 poveri disgraziati in balia delle onde per settimane è un episodio che macchia la dignità del nostro Paese, e c’è chi come me reputa sacrosanto l’intervento di Baglioni. Solo che io, in questo caso purtroppo per Baglioni, non twitto e niente.
E invece passo due o tre giorni interi della mia vita a leggere (con immenso piacere) quest’ultimo tomone del mio amico Alberto Mingardi appena edito da Marsilio, La verità, vi prego, sul neoliberismo, un’avvincente difesa del libero agire e del libero contendere in tutti gli spazi possibili della società. Un libro tanto più meritorio e indispensabile in un paese come l’Italia dove la spesa pubblica sfiora la metà del Pli, dove sono in vigore 250mila leggi, dove se vuoi affittare un appartamento a uno studio professionale anziché a una famiglia hai bisogno di un’autorizzazione, dove se metti i pannelli fotovoltaici in cima alla tua terrazza (è stato il mio caso) arriva un funzionario del Comune a chiederti se sì o no hai avuto il parere favorevole dei tuoi vicini di casa.
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