Sarebbe opportuno potenziare l'insegnamento delle istituzioni politiche di base nelle scuole
16 Novembre 2019
Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Politiche pubbliche
Mariano Bella
Giovanni Graziano
Quali sono le determinanti del voto referendario del 4 dicembre 2016, con cui gli italiani hanno bocciato la riforma costituzionale del Governo Renzi?
Secondo gli autori – che conducono un’analisi di regressione sulle preferenze politiche, le caratteristiche socioeconomiche dell’elettorato e l’esito del referendum a livello di comune – l’orientamento del voto referendario appare costruito secondo criteri gerarchicamente ordinati: i) la determinante primaria è l’orientamento politico (adesione all’indicazione di voto proclamata dal leader del partito che si preferisce, (2) poi agisce la condizione socioeconomica e, infine, se resta spazio, (3) il voto è modellato secondo qualche opinione sui contenuti effettivi della riforma.
Questo suggerisce che l’opinione degli elettori sul merito della riforma costituisce un criterio residuale nel determinarne gli orientamenti di voto. Per migliorare la capacità dei cittadini di valutare il contenuto delle proposte, anziché orientarsi secondo la propria appartenenza politica o condizione socio-economica, sarebbe opportuno potenziare l’insegnamento delle istituzioni politiche di base nell’ambito dei percorsi scolastici, con l’obiettivo di evidenziare il legame tra funzionamento delle regole-istituzioni di base e funzionamento della vita civile ed economica di individui e organizzazioni. Solo così sarà possibile evitare di personalizzare le consultazioni referendarie.