La legge sulla concorrenza rischia di favorire i monopoli
20 Giugno 2016
Argomenti / Ambiente e Energia , Diritto e Regolamentazione , Economia e Mercato , Politiche pubbliche
Serena Sileoni
Al disegno di legge annuale sulla concorrenza in discussione al Senato sono stati presentati due subemendamenti per abrogare la norma che impone agli operatori che operano in regime di monopolio o che esercitano la gestione di servizi di interesse economico generale di praticare ai concorrenti delle loro partecipate o controllate le stesse condizioni di accesso a beni e servizi che abbiano in esclusiva, nel caso in cui siano utilizzati per attività estranee rispetto a quelle strumentali al servizio che gestiscono in regime di monopolio o come servizio di interesse generale.
Si tratta di una norma che limita la capacità contrattuale, ma per quegli operatori che in realtà godono di una condizione di protezione legale tale da rendere, in maniera apparentemente controintuitiva, l’assenza di una simile condizione un danno alla libertà di concorrenza.
Se la modifica venisse approvata la fine dell’obbligo di condizioni equivalenti potrà incidere sulle vicende relative alla posa della banda larga, considerata altamente strategica dall’attuale governo. Difatti, se dovesse cadere il vincolo, Enel non avrebbe l’obbligo di dare accesso alle sue infrastrutture per la fibra o la rete elettrica alle stesse condizioni a cui accede Enel Open Fiber.