Panem et salutem, tra mode alimentari e legislazione

Sono sempre più le proposte in Parlamento che si occupano di promuovere particolari diete, a tutto danno della libertà


17 Novembre 2017

Argomenti / Diritto e Regolamentazione , Teoria e scienze sociali

Giuseppe Portonera

Forlin Fellow

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Le contrapposizioni sempre più insistenti di stili di vita e comportamenti alimentari stanno finendo per polarizzare il dibattito tra ciò che si ritiene sano e ciò che si ritiene nocivo alla salute non solo nell’opinione pubblica, ma anche in Parlamento. Il rischio è così di abbandonare il terreno della promozione, per entrare in quello della coercizione.

Questo paper analizza le proposte di legge e gli emendamenti avanzati nel corso della XVII legislatura in materia alimentare individuando proposte che promuovono – in maniera più o meno invasiva – un modello alimentare ritenuto “sano” e proposte che introducono nuovi divieti, concludendo che le iniziative esaminate rischiano di avere effetti coercitivi che renderebbero quelle che sono nulla più che visioni ideologiche delle vere e proprie diete di Stato.

Tra le varie proposte vi è certamente una differenza di merito e di grado di invasività, ma non di stima di una certa rilevanza dell’educazione di Stato e di disistima della capacità dei cittadini di regolarsi autonomamente in maniera responsabile.

Panem et salutem, tra mode alimentari e legislazione

In Parlamento, è forte il rischio che visioni ideologiche in materia alimentare diventino vere e proprie diete di Stato condividi con questo commento
Il Parlamento si occupa di alimentazione con una prospettiva passatista (anti-scienza e anti-industria) preoccupante condividi con questo commento
When Parliament legislates on the individuals’ diet, a slippery slope from encouragement to coercion beckons condividi con questo commento
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